Le detrazioni 730 relative al canone di affitto sono molteplici e differenziate in base a studenti e tipologie di contratto. Andiamo a scoprire tutte le regole per il 2020, con limiti e percentuali di rimborso per i locatari.
Detrazioni 730 affitto: le regole
Le detrazioni relative alle spese di affitto sono tra le più richieste da single e nuclei familiari. È bene, però, dare un’occhiata alle regole prima di addentrarsi in un mondo fatto di numeri e percentuali. Nel caso dei lavoratori, per i contratti stipulati nel 2017, la detrazione ammonta a 300 euro per i redditi non superiori a 15493,71 euro ed a 150 euro per i redditi compresi tra i 15.493,72 e i 30.987,41 euro. Per quanto riguarda, invece, i contratti di locazione a canone convenzionato il rimborso ammonta a 495,80 euro per redditi entro i 15.493,71 euro ed a 247,90 euro per i redditi tra i 15.493,72 e i 30.987,41 euro.
Discorso diverso per i contratti destinati a studenti, che potranno essere detratti per il 19% dell’importo complessivo fino ad un tetto massimo di 2633 euro. La detrazione è possibile solo nel caso in cui l’immobile si trovi nello stesso comune (o limitrofo) all’università o ad almeno 100 km dalla propria residenza. Sono previste detrazioni anche per i giovani tra i 20 ed i 30 anni, ma solo nei primi 3 anni di contratto (in caso di 4+4 o 3+2) e fino ad un reddito massimo di 15.493,71 €. Può detrarre le spese di affitto anche chi risiede all’interno di alloggi popolari per un importo di 900 euro fino ad un reddito di 15.493,71 € e di 450 euro per i redditi compresi tra 15.493,72 e 30.987, 41 €.