Dopo anni di battaglie, ecco finalmente la tanto attesa decisione del tribunale di Hamm, in Germania: i manager coinvolti nella strage thyssenkrupp dovranno scontare 5 anni di carcere. Notizia attesissima sia dai rappresentanti della giustizia italiana che dai familiari delle vittime, che dopo oltre un decennio avranno giustizia.
Strage Tyssenkrupp, i manager accusati
Il tribunale tedesco ha rigettato il ricorso di Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager già condannati dalla giustizia italiana (rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 6 anni e 10 mesi), ma senza mai scontare un giorno di carcere. Le accuse sono di omicidio colposo, incendio doloso e negligenza. Nel rogo, avvenuto il 6 dicembre 2007, morirono sette persone (Antonio Schiavone, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino), con un unico superstite.
Oltre ai due manager, per la strage della Tyssenkrupp sono stati condannati anche altri cinque dirigenti italiani. Soddisfatti i familiari ed il Ministero della Giustizia: Giustizia sarà fatta quando saranno realmente in galera – ha dichiarato Graziella Rodinò, madre di una delle vittime. Intanto un primo importantissimo passo è stato fatto.