Con 160 “si”, 57 “no” e 21 astenuti il Decreto Sicurezza bis è ufficialmente legge. Il provvedimento, che è stato voluto e richiesto a grandi linee dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, regolamenta, tra i vari punti, la chiusura dei porti italiani alle navi delle Ong che prestano soccorso ai migranti che tentano lo sbarco nel nostro Paese e stabilisce le sanzioni in caso di forzatura del blocco con sequestri ed ingenti multe. A causa di diverse tensioni e disaccordi che sono scoppiate nel corso della creazione del testo, il decreto ha subito diverse revisioni e modifiche.
Il nuovo decreto è costituito da 18 punti e verte, oltre che sulla regolamentazione della chiusura dei porti alle navi Ong, sulla gestione dell’ordine pubblico in caso di manifestazioni sportive o di protesta, ma non solo. Saranno stanziati nuovi fondi alle Forze dell’ordine. Questi alcuni punti chiave degli articoli del nuovo Decreto:
- Il primo articolo stabilisce che il Ministro dell’Interno “può limitare o vietare l’ingresso il transito o la sosta di navi nel mare territoriale» per ragioni di ordine e sicurezza, cioè quando si presuppone che sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e in particolare si sia compiuto il reato di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“.
- L’articolo 2 prevede una sanzione minima di 150mila euro e una massima da un milione di euro per il comandante della nave “in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane“.
Man mano che il testo scorre vediamo come nei prossimi mesi saranno stanziati 500mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per operazioni di polizia sotto copertura. Due milioni di euro per il 2019, che potranno aumentare fino a un massimo di cinquanta milioni di euro, sono previsti all’articolo 12 per il rimpatrio dei migranti irregolari. Saranno assunti anche 800 nuove unità di personale amministrativo.